da Venezia sul Piave ai luoghi del Piave descritti da Ernest Hemingway
Un’interessante passeggiata sui luoghi che videro protagonista Ernest Hemingway e la “casa gialla” di “Addio alle armi”, che lo videro protagonista diretto nella Grande Guerra e che poi descriverà nei suoi racconti.
«Sono un vecchio fanatico del Veneto», aveva scritto a Bernard Berenson, rifiutando un invito a Firenze. «Sono un ragazzo del Basso Piave», aveva detto a quelli che gli chiedevano come mai volesse esplorare l’insignificante argine del Piave delle pianure, verso Fossalta. Cercava la trincea dov’era stato gravemente ferito nel luglio 1918 (in lui tutto si tiene, perfino le coincidenze cronologiche) dalle schegge di una granata e dove tornò per seppellire, «dopo avervi defecato sopra», una banconota dei soldi avuti come pensione da reduce: l’esorcismo «stupefacente e apocalittico di chi s’accuccia sul luogo della sua prima morte mentre guarda la sua morte ultima, di là dal fiume e tra gli alberi». (Estratto da articolo di Marzio Breda pubblicato sul Corriere della Sera nell’aprile del 2011)